Binomi è un percorso di fotografie analogiche che intende decostruire l’ottica mediatica bidimensionale dall’equazione “L’Aquila-Terremoto” costantemente risolta attraverso la produzione di immagini shock, che alimentano una visione da “ground zero” permanente.
L’intenzione è quella di riconoscere gli aquilani come appartenenti ai luoghi che cercano di abitare; e di ricostruire un legame di soggettività fra spectator ed operator nella lettura dell’hic et nunc aquilano. Non si tratta, quindi, di immagini post-sisma.
La scelta di una tecnologia necessariamente ‘’lenta’’ come quella dello scatto analogico, e del lavoro di camera oscura è legata alla volontà di ricostruire un rapporto riflessivo con l’immagine, dallo scatto alla sua fruibilità. L’uso della pellicola è qui concepito come risposta alla mercificazione dell’immagine fotografica, allo sciacallaggio mediatico, alla retorica dell’anniversario e all’omertà del quotidiano.
Lo scopo di questo lavoro è la testimonianza, di tipo narrativo, descrittivo, documentaristico e storico, che intende mostrare, e non dimostrare. Si sono volute evidenziare intersezioni semplici che legano luoghi e individui, in uno spazio in cui i collegamenti con l’esterno vengono spezzati o filtrati da uno stato di emergenza permanente.
Fotografie a cura di Michele e Cosimo, dell’Arkfotolab @ TerzoPianoAutogestito