Cuba è l’isola simbolo del comunismo eppure ,dal 2008 ad oggi, molti cambiamenti sono avvenuti grazie a Raul Castro al potere il quale ha avviato un programma di liberalizzazione che ha coinvolto una larga fetta di attività commerciali tra cui i barbieri, i ristoranti, i venditori ambulanti. Una scelta anche obbligata dalla profonda crisi economica che stava investendo il paese e che aveva portato al licenziamento di un milione di impiegati statali.
Sono partita nel 2010 perchè non potevo più aspettare. Seguivo i cambiamenti che stavano avvenendo e avevo timore che se avessi aspettato troppo non avrei più ritrovato quel gioiello senza tempo che era per me l’isola.
Ho passato un mese domandandomi quale sarebbe stato il futuro dell isola da lì a qualche anno e cercavo una risposta negli occhi e nelle parole delle persone che ho incontrato e fotografato.
Nonostante i colori accecanti dell isola ho cercato l’ essenzialità, il lato più intimo dell’ isola.
Il titolo del progetto è il titolo di una canzone cubana cantata dal Trio Matamoros che mi ha accompagnato durante il viaggio e identifica la profonda passionalità dello spirito cubano :
“contigo me voy mi santo, aunque me cueste morir”