I volti e i corpi di ‘Close up’ sono quelli di venti giovani protagonisti della scena rap campana. Vengono da tutta la regione ma soprattutto dalla periferia napoletana. Tra le mura di un garage illuminato al neon, Gaetano Massa ha ritratto simboli e atteggiamenti che raccontano la ricerca di un’identità comune oltre le singole storie. C’è Giulio, che viene dall’Albania: l’aquila tatuata sul petto gli ricorda le radici. Ora cerca il suo ritmo nel dialetto napoletano. C’è Danilo,“O’ Tre”, dello storico quartiere collinare di Case Puntellate, convertito alla fede musulmana. C’è Krzysztof Wozniak, in arte “Dakta Polakk”, polacco che da 13 anni vive a san Carlo all’Arena. E poi c’è Luca, detto Deszelo. Da qualche anno è entrato nell’esercito, e da allora oscilla tra due vite. Tra poco partirà per l’Afghanistan. La ricerca di rigore accomuna questi ragazzi dalla vita tutt’altro che ordinata. Sono loro i protagonisti della scena underground campana: provano a incasellare in rime le loro storie dal margine. Più che artisti, sono lottatori. Lottatori del rap